e con il supporto e la collaborazione di MIC-Creatività Contemporanea, Comune di Reggio Emilia, Fondazione Manodori e ACER RE
CLAUDIA ROSSI / NATISCALZI DT
TOMMASO MONZA / NATISCALZI DT
- LA CURIOSITA’ DEI MONDI DELLA RELAZIONE E DELL’ESSERE indagata con le produzioni (2023)EVES – incontrare e indagare l’astronomia/l’origine e il senso del universo tra parole, immagini e danza; LA TIMIDEZZA DEL LUPO – la relazione dell’incontro con l’altro da noi
- IL DECALOGO DELL’INCERTEZZA dispositivo di ricerca sulla memoria del paesaggio: EVOCAZIONI (2022) – BALAMERICARSAN (2023) NEBBIA– primo studio (2024)
- IL SENSO DEL DIVINO NELLA QUOTIDIANITA’ URBANA soprattutto giovanile, un progetto multiforme in tre declinazioni DIVINO, DIVINO ONE TO ONE E DIVINO URBANO (trilogia 2022-23)
- RICERCA SULL’INDETERMINATEZZA DELL’ESISTENZA con il dispositivo work in progress ZODIACOS – il cerchio delle figure celesti. Progetto artistico in 12 capitoli corrispondenti ai segni zodiacali e con una prima fase di studio 1°capitolo NEL SEGNO DEL LEONE/INAUGURAZIONE PIAZZA SAN PROSPERO (RE).
EVES (60′) danza – astronomia
EVES è un progetto che lega astronomia e danza contemporanea con l’obbiettivo di divulgare entrambe. La danza si confronta con l’astronomia, la divulgazione scientifica si fa spettacolo, si viaggia alla conoscenza dell’universo e di noi stessi nel parallelismo fra micro e macro cosmo. EVES è nato fantasticando con la testa fra le nuvole, o forse come direbbe l’astrofisico Claudio Melioli (Unibo, USP São Paulo, Unimore) è nato dalla forza di gravità che abbiamo esercitato entrambi per incontrarci su questo nuovo territorio: la possibilità di creare uno spettacolo di teatro danza e astronomia, a metà fra divulgazione scientifica e senso del sublime per il cosmo, tipico della poesia. Come un contemporaneo Leonardo Da Vinci ci appassioniamo al progetto senza separare arte e scienza, provando a raggiungere un punto comune fra le discipline che oltre ad essere nucleo sia anche involucro. Il progetto EVES è la ricerca di nuove forme di comunicazione ibrida, alla ricerca di una nuova strategia di divulgazione della conoscenza e del sapere in spazi altri e “non Luoghi” per generare nuove modalità di condivisione e incontro di nuovi pubblici.
CREDITI
Coreografie Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Danza Claudia Rossi Valli
Divulgazione scientifica Prof. di Astrofisica Claudio Meliolii
Set Natiscalzi DT / Produzione Ass. Cult. Cinqueminuti APS
con il sostegno di Binario49 – Ass. Casa D’Altri
LA TIMIDEZZA DE LUPO (35′)
Nel mese di febbraio ho visto un lupo. Il giardino di casa nostra confina con i grandi campi coltivati della pianura. Ero uscita per bere un caffè, la mattina tersa e serena. Non ci sono ostacoli tra i miei occhi e l’orizzonte, perciò l’ho subito notato: un grosso cane che avanza a passo lento ma sicuro verso di me. Il mio respiro si ferma per qualche secondo, il caffè rimane sospeso. Dev’essere un lupo, penso, dev’essere senza dubbio un lupo. Il primo della mia vita. A pochi metri da me. Ed inevitabilmente succede: mi vede. Si ferma, si siede. Rimaniamo così, occhi negli occhi, a condividere quel momento di vita in cui le nostre traiettorie si sono incrociate e coesistono in quell’istante. Senza conoscerci, ci domandiamo. Senza domande, ci sappiamo.”
La timidezza del lupo” si sviluppa attorno al tema dell’incontro. La partitura coreografica nasce dall’osservazione del linguaggio del corpo nella relazione con l’altro. Nella paura che abbiamo dell’altro, soprattutto. Nella timidezza è implicita una danza delicata, fatta di osservazione, di tempi d’attesa, di segnali impercettibili per avvicinarsi poco alla volta alla scoperta dell’altro. Come nel racconto “L’occhio del lupo” di Daniel Pennac, proviamo a metterci davanti al nostro lupo-riflesso, in silenzio; attendiamo fino a quando siamo a nostro agio, e infine ci raccontiamo.
VIDEO PROMO
CREDITI
Coreografie Claudia Rossi Valli
Assistenza artistica Tommaso Monza
Danza Claudia Rossi Valli e Elena Grappi
Produzione: Ass. Cult.Cinqueminuti APS / ASMED Balletto di Sardegna
EVOCAZIONI – danza teatro musica memoria (25′-50′)
BALAMERICARSAN – danza musica dal vivo e teatro (65′)
NEBBIA – PRIMO STUDIO (50′)
Tre parti dello stesso progetto (2022-2024) IL DECALOGO DELL’INCERTEZZA.
Evocazioni Ci accorgiamo che il ruolo degli artisti nel nostro contesto storico/culturale è quello di affrontare le relazioni recise all’interno della società, ravvivando il tessuto connettivo del territorio. EVOCAZIONI é un progetto di spettacolo modulare di ricerca artistica che dialoga con il territorio creando un prodotto culturale che sarà ponte, fra le storie e la memoria (come patrimonio da evocare e condividere), e la danza, che può dare un contributo fortemente emotivo allo story telling e riaffermare il proprio valore ancestrale riconducibile al rito. Attraverso la creazione di un format in cui interagiscono una danzatrice, un’attrice e la dove possibile un musicista o un musicista e un coro amatoriale locale.
CREDITI
Concept e coreografie: Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Danza Elena Grappi, Claudia Rossi Valli, Ludovica Messina
Elementi dal territorio: una danzatrice/un’ attrice/un musicista/un coro popolare/un archivio di memorie della città di riferimento
Produzione: Ass. Cult.Cinqueminuti APS
Balamericarsan ll teatro danza della compagnia Natiscalzi DT si confronta con la musica in dialetto dei fratelli Sgavetti, alla ricerca del ritmo della “bassa”, per evocare un sentire che altrimenti verrà perso nel vento, per dare un abito nuovo al dialetto e alle sue tradizioni. Balamericarsàn è un incontro. Seduti a un tavolo due musicisti e due danzatrici intessono immagini, canzoni e danze attorno all’ idea della pianura come spazio di un viaggio. Un viaggio musicale, quello dell’album “AmericArsàn” del duo Sgavetti, in cui pescano canzoni nel mondo americano riarrangiate in dialetto emiliano, a simboleggiare un viaggio di andata e ritorno dei migranti emiliani in america. Attraversamenti: la pianura padana e il coast to coast americano; la ricerca di un equilibrio e di un punto di riferimento dove la nebbia è spesso alienante; un viaggio sui fiumi, in uno scorrere del tempo laddove sembra immobile.E’ soprattutto un esperimento di contaminazione fra danza contemporanea musica e dialetto, nel tentativo di trovare un equilibrio nuovo fra memoria e patrimonio locale, folklore e contemporaneità.
VIDEO PROMO
CREDITI
Coreografie Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Danza Micaela Daniele, Elena Grappi,
Musica dal Vivo Fratelli Sgavetti
Voce Tommaso Monza
Set Natiscalzi DT e Produzione Ass. Cult. Cinqueminuti APS
con la collaborazione di ESAGONO – studio di registrazione
Nebbia – primo studio NATO IN PIANURA E UN PO’ DI QUESTA NEBBIA MI E’ RIMASTA DENTRO. È la nebbia che riempie la mia visione? Nebbia è un progetto di teatro-danza incentrato sulla coreografia: prende ispirazione dal sentimento di incompletezza, intoccabilità e dubbio che si può riscontrare nella vita di tutti i giorni. Il risultato sono nuove composizioni fatte di movimenti sconnessi il cui obiettivo è porre domande piuttosto che dare risposte: un flusso continuo di gesti apparentemente non correlati ma che in realtà funzionano come questionari creativi. Nebbia si muove in un panorama sonoro che potrei definire un concept album, prendendo i brani del gruppo Soundwalk Collective e tessendoci sopra frammenti coreografici atti a definire scenari possibili più che immagini chiare. Nel mio incedere preferisco parlare di danze visionarie più che astratte, di passi persi nella nebbia del tempo-spazio che non ricordo da dove arrivano e dove vanno, ma che non codifico. Non sento la necessità di dare una chiarezza a ciò che non so nemmeno da dove ha origine.
CREDITI
Coreografie Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Danza Tommaso Monza
Produzione Ass. Cult. Cinqueminuti APS / Compagnia Abbondanza Bertoni
DIVINO – spettacolo (60′) DIVINO ONE TO ONE – performance (45′) DIVINO URBANO – site specific (45′-60′)
DANZA TEATRO E TRAP una contaminazione necessaria per creare nuovi pubblici e nuove estetiche.
DIVINO è uno spettacolo di danza “diverso”, un po’ concerto, un po’ spettacolo, un progetto fluido che va incontro a diversi pubblici, specialmente quello dei giovani. Divino vuole essere uno spettacolo nato nel mondo dei teen agers, per i teen agers. La parola “Divino” non è per noi sinonimo di “Religioso”. Il progetto si interroga su dove risiede il senso del divino nella quotidianità urbana, e lo vuole fare entrando direttamente nel mondo “Urban” facendo un lavoro in cui i rapper e i trapper saranno colonna portante del progetto. L’idea non è quella di sdoganare in ambito teatrale la cultura urban come è stato per il clubbing, ma di portare la nostra dimensione di danzatori contemporanei e di teatro danza verso il percorso artistico dei trapper nel tentativo di generare un cortocircuito estetico. Il fenomeno della musica TRAP, assieme alla modalità di fruizione della stessa, sta segnando un passaggio importante per la comprensione della musica odierna e delle nuove generazioni. In particolare colpisce come i testi RAP e TRAP si siano svuotati e brutalizzati quasi in una forma di cannibalismo della lingua stessa, lontani dai fraseggi e dalle metriche del RAP di fine secolo, ma allo stesso tempo siano in grado di attirare i giovani under 18 o under 16 rendendo la scena dei cantanti un forte attore sociale. Ci colpisce l’individualismo dei testi che però si oggettivano attraverso la diffusione mediatica con una potenza comunicativa che sarebbe banale da etichettare come commerciale. Da queste considerazioni e osservazioni è nata l’idea di creare un progetto, che potesse unire:
– delle parti documentaristiche sul fenomeno TRAP
– della musica RAP e TRAP dal vivo
– la danza contemporanea che possa dare corpo e rileggere esteticamente la drammaturgia proposta dai testi musicali
CREDITI
Concept Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Coreografia Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Danza Blanca Lo Verde, Ludovica Messina, Federico Russo
Musica dal Vivo FLOW NASA e Baba BeatBOX
Produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni, Ass.Cult. Cinqueminuti APS
Con il sostegno di: Piemonte dal Vivo, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, e Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto.
spettacolo vincitore di Toscana Terra Accogliente un progetto di R.A.T.
DIVINO ONE TO ONE RAP e DANZA CONTEMPORANEA IN UN LOCALE? Il pubblico vota le performance migliore per una serata di intrattenimento e cultura molto swag! E’ performance da locale o club pensata nell’ambito di ricerca del progetto Divino . Non è uno spettacolo, è un dispositivo per serate. Per dispositivo intendiamo una struttura che si può adattare a diversi contesti senza perdere le sue caratteristiche che nel caso di ONE TO ONE Sono: rapper o trapper vengono invitati a fare delle loro canzoni / danzatori e delle danzatrici vengono invitati a improvvisare sui brani dei rapper / Vengono create delle squadre che il pubblico potrà votare / Il pubblico decreta una squadra vincitrice. Questo sistema ludico permette di passare una serata piacevole, giocando, ma permette anche al pubblico di prestare attenzione e fruire di danza e musica in una modalità diversa e inusuale. La particolarità è che i rapper invitati sono sicuramente del territorio di presentazione della serata o di luoghi vicino. Vogliamo favorire lo scambio di conoscenze e pratiche fra attori del territorio con la possibilità di far nascere un maggiore interesse al dialogo fra artisti, arti diverse e pubblici.
DIVINO URBANO RAP e DANZA CONTEMPORANEA IN UNO SPAZIO PUBBLICO? E’ performance da spazio urbano pensata nell’ambito di ricerca del progetto Divino . Non è uno spettacolo, è un dispositivo per attraversare e indagare lo spazio pubblico. Per dispositivo intendiamo una struttura che si può adattare a diversi contesti urbani ( centri e soprattutto periferie) e svolgersi in collaborazione con le amministrazioni locali per percorsi di laboratorio/incontri territoriali con conclusione pubblica artistica partecipata e condivisa: cittadini, giovani generazioni e creatività come strumento di welfare culturale.
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CREDITI
Concept Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Coreografia Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Danza Elena Grappi, Federico Russo, Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli
Produzione Ass.Cult. Cinqueminuti APS / Compagnia Abbondanza/Bertoni
Con il sostegno di ACER Reggio Emilia
ZODIACOS – NEL SEGNO DEL LEONE (50′) danza, teatro,eventi
ZODIACOS non è solo uno spettacolo, piuttosto si presenta come un dispositivo coreografico in stretto dialogo con le coordinate del qui e ora e del pubblico che lo osserva. Ogni replica è unica, diversa ed irripetibile, perchè plasmata e diretta in relazione alle contingenze: esistono 12 partiture/scene coreografiche, una per ogni segno zodiacale, ma solo quattro vengono scelte e presentate nel corso della serata. Quali? La prima: quella corrispondente al segno zodiacale del del mese in cui lo spettacolo sta andando in scena. Le tre successive: i quadri corrispondenti ai tre segni zodiacali maggiormente rappresentati dalle persone del pubblico. ZODIACOS si conclude con l’unica scena che sarà sempre quella finale per ogni rappresentazione, denominata Ofiuco (come la tredicesima costellazione attraversata dal sole a cui però non corrisponde alcun segno zodiacale), una danza unificatrice per accompagnare gli animi verso la fine. NEL 2023 ZODIACOS – NEL SEGNO DEL LEONE prima partitura del progetto coreografico per spazi all’aperto e al chiuso.
VIDEO PROMO
CREDITI
Concept e coreografie Claudia Rossi Valli
Assistenza artistica Tommaso Monza
danza e interpreti principali Ludovica Messina, Claudia Rossi Valli
Consulenze Abiti.Astrologici/Ximena Rodriguez Bradford/ Astronomia Claudio Melioli
Costumi Ettore Lombardi
Produzione Ass. Cult. Cinqueminuti APS
ANDREA ZARDI / ZA DANCEWORKS
- TECNOLOGIA CONSAPEVOLE E NON ATTO DI COMPENSAZIONE con l’ opera in repertorio dell’artista dal 2020 GRNDR_date no one
- RICERCA E APPROFONDIMENTO MULTIDISCIPLINARE E MULTISENSORIALE con i progetti pluriennali ECHEA e PULSE presentati come studi work in progress in sinergia con enti di sostegno/residenza artistica italiani e europei che hanno trovato anche forma di produzione derivate e fruibili dal 2024 PULSE|SUBVERSIVE BODY e ECHEA|VERSIONE SPAZI ESPOSITIVI
- STUDIO SULLA MEMORIA E RIPRESENTAZIONE DEL CORPO CONTEMPORANEO con FAUNO – PRELUDE nuova produzione 2024
GRNDR_DATE NO ONE (30′) nuove dinamiche relazionali
Una figura – una speedmodel – passa da un profilo all’altro, da un corpo all’ altro
annullando la distanza ma cercando continuamente di fuggire da queste relazioni senza passato e senza futuro. Le dating-app per incontri creano un legame quotidiano e costante, una dipendenza vera e propria che ha delle conseguenze sul nostro modo di vedere l’altro, il suo corpo e la sua presenza, verso nuove dinamiche di relazione umana e sociale.
CREDITI
Ideazione ed esecuzione: Andrea Zardi
Suono: Federico Dal Pozzo
Video: Andrea Maurizio Berardi
Costume: Umberto Trabaldo, Sara Mastaglia
Produzione: Ass. Cinqueminuti APS , Ass. ArtGarage
Con il sostegno di: PARC Performing Arts and Research Center/Zerogrammi/CasaLUFT e Piemonte dal Vivo/Teatro Gioco Vita/deSingel International Arts Centre (Antwerp)
PULSE| SUBVERSIVE BODY (20′) clubbing e resistenza
Lo spazio del clubbing è una rinuncia all’economia del successo, del compiuto: è un eterno preludio che non cerca un finale – un orgasmo, una rivoluzione, il traguardo – ma solo un momento pieno di azione. Non è necessario essere primi o migliori, ma solo godere di quel momento di presenza. L’assolo nasce dal processo creativo del progetto Pulse, un’esplorazione sia pratica che teorica della cultura del clubbing come spazio di resistenza contro la norma e luoghi di invenzione di soggettività.
VIDEO PROMO
CREDITI
Regia e Coreografia: Andrea Zardi
Performer: Riccardo De Simone
Suono/Djset: Cecilia Stacchiotti
Drammaturgia e assistenza: Josepa Bubaš
Produzione: Ass. Cinqueminuti APS
Con il sostegno di: Dancing Together, Again! Creative residency project implemented under the Creative Europe program by the National Institute of Music and Dance in Poland, in partnership with Arts Research Institute of Georgia in Tbilisi, Movimento Danza in Naples and TRAFIK Dance/Theatre Company in Rijeka
ECHEA|VERSIONE SPAZI ESPOSITIVI (20′-50′) percezioni suono e corpo
Echea esplora la dimensione percettiva e sensoriale nel dialogo fra suono e corpo declinandola all’idea di raccontare attimi, storie, stati d’animo, immaginazioni diversi per ogni persona che osserva. I “vasi echei” sono descritti da Vitruvio nel De Architectura come dei manufatti in bronzo intonati in modo da risuonare e amplificare le frequenze armoniche all’interno dei teatri. Da questo elemento nasce l’idea del progetto Echea, per esplorare la dimensione percettiva e sensoriale nel dialogo fra suono e corpo declinandola all’idea di raccontare attimi, storie, stati d’animo, immaginazioni diversi per ogni persona che osserva. Il corpo crea suono, lo spazio risponde in maniera sempre diversa mettendo in relazione l’uomo con il proprio ambiente, riflettendo sul potere immaginifico del suono, del corpo e della parola nella loro impermanenza. In questa versione durational per spazi espositivi, gallerie e luoghi non convenzionali il pubblico attraversa la performance vivendo un’esperienza individuale e relazionandosi in modalità diverse con i performer.
CREDITI
Regia e coreografia: Andrea Zardi
Performer: Gaia Centamore, Riccardo De Simone, Maria Novella Tattanelli
Suono: Daniele Carcassi
Drammaturgia: Elena Giannotti
Produzione: Ass. Cinqueminuti APS, Ass. ArtGarage
Con il sostegno di: Cross Award (Verbania)/Teatri di Vita (Bologna)/ Dialoghi Residenze delle arti performative a Villa Manin (Passariano) a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG/ PARC Performing Arts and Research Centre (Firenze) nell’ambito di Progetto CURA – residenze artistiche interregionali.
FAUNO – PRELUDE (20′) memoria e ripresentazione
Il viaggio verso la maturità e la conoscenza sessuale del fauno qui assume una connotazione diversa: il corpo entra ed esce dalle geografie angolari, “scolpite nella pietra” del lavoro originale, ricercando di trovare una nuova libertà all’interno di quegli stessi schemi. Il progetto si inserisce all’interno di vasto panorama di rimediazioni di un’opera del passato, in questo caso L’après-midi d’un faune di Nijinsky del 1912. Non vuole solo essere una pratica di memoria, ma di ripensamento delle componenti plastiche, estetiche e coreografiche di questo lavoro attraverso lo sguardo della contemporaneità. Il viaggio verso la maturità e la conoscenza sessuale del fauno qui assume invece una connotazione diversa: il corpo entra ed esce dalle geografie angolari, “scolpite nella pietra” del lavoro originale, ricercando di trovare una nuova libertà all’interno di quegli stessi schemi. È quindi un corpo contemporaneo: ibridato, confuso, sovraeccitato, qui costruisce un progetto di libertà attraverso le variazioni discontinue della musica e la creazione di nuove geometrie.
VIDEO PROMO
CREDITI
Ideazione e coreografia: Andrea Zardi
Performer: Andrea Zardi
Composizione musicale originale: Riccardo Dapelo
Produzione: Ass. Cinqueminuti APS, Ass. Artgarage
RICCARDO DE SIMONE
ANGRY BUTTERFLY è un personaggio pop emblematico, ossessionato dalla ricerca di approvazione. Il suo sorriso smaltato è caleidoscopico e si riflette su una società in cui l’identità è manipolata e trasformata per adattarsi alle aspettative mediatiche.
La multidisciplinarità del progetto esplora la sovrapposizione tra cantante pop e fantino, entrambi interdipendenti da entità esterne (pubblico e cavallo). Questo parallelismo richiama l’immaginario del fante che doma giovani cavalli, simboleggiando un’identità pop legata al proprio pubblico in un rapporto di reciproca dipendenza.
Attraverso una contemporaneità pop cavalcata da una saturazione di immagini, Angry Butterfly è uno spettacolo che indossa le maschere stratificate di una società performante. Ci parla ancora del bisogno di essere all’altezza di un ruolo, di animali apparentemente invincibili, di tentativi nel recuperare l’essenza della propria immagine.
CREDITI
Concept e coreografia e danza Riccardo De Simone
Assistente alla drammaturgia Laura Cossignani
Videoproiezioni Riccardo De Simone e inserzioni video Silvia Sfinge
Produzione Ass. Cult. Cinqueminuti APS /S’ ALA produzione